Musica e cinema sono due arti che sempre sono state strettamente legate fra loro. Andando a considerare la nascita del cinema, ad esempio, possiamo vedere quanto, soprattutto in un primo periodo, la musica fosse fondamentale, poiché l’esclusione della parola (epoca del film muto) le richiedeva di assolvere ad alcune sue funzioni, quali il rafforzare emotivamente e accompagnarne il processo del discorso interiore.
Secondo il parere della maggior parte dei critici, la musica fu introdotta per rimediare ad un lato spiacevole del film: la semplice riproduzione muta di sequenze di immagini in cui uomini si muovevano silenziosamente sullo schermo. Dalla sua comparsa come muto ad oggi, il genere cinematografico ha avuto un’evoluzione esponenziale, ed il suono ha modificato la sua posizione. La parte musicale non deve imporre su di sé l’attenzione, ma essere di orchestrazione semplice, lineare e godibile, e, soprattutto, quasi di secondo piano, anche nei film musicali. In essi non c’è una dominanza della musica sull’ immagine, bensì “le frasi visive si fondono con quelle melodiche, i ritmi si combinano tra loro, compenetrandosi e completandosi con grande precisione e simultaneità”. Ho scritto “la parte musicale deve essere quasi di secondo” piano perché per quanto l’aspetto musicale non debba sovrastare le immagini, nemmeno deve esserne totalmente assente: un film senza accompagnamento sembrerebbe veramente povero e non l’attenzione attirerebbe molto.
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